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Sciatalgia: quando non poter camminare diventa una soluzione? Sintomi e interpretazioni 'originali'


Il disturbo (o la malattia), qualunque esso sia, esiste ed è una realtà che può far emergere molte emozioni forti, secondo Martin Brofman (1940-2014) al quale nel 1975 è stato diagnosticato un cancro che i medici dicevano essere terminale.

Secondo loro, aveva uno o due mesi di vita. Il tumore si trovava nel midollo spinale dietro il collo.


Come l'ha superato? La sua scala di valori nella vita è cambiata: ha cominciato a vivere il momento e a fare tutto quello che faceva per divertimento, perché voleva farlo davvero.


Riporta la sua biografia nel sito della fondazione https://www.fondation-brofman.org/martin-brofman/?lang=it :

'Le cose che una volta erano molto importanti, all'improvviso non erano più importanti. L'unica cosa che contava era essere felici, e per me significava fare quello che mi piaceva fare, e non fare quello che non mi dava piacere. Due mesi dopo, ero ancora vivo.... Circa due mesi dopo aver iniziato, sono andato dal medico che mi ha detto che non mi restava molto da vivere. Sapevo che dovevo mantenere la sensazione che tutto andasse bene. Mi ha esaminato e non ha trovato nulla. Ha detto: "Forse abbiamo fatto un errore". Non ho potuto fare a meno di ridere fino a casa'.


Vi invito a leggere la sua storia che è entusiasmante e piena di speranza.


Tornando al post, la sciatalgia, il cui sintomo acuto finale del disturbo è il non poter camminare, può indicare che la persona di dà ragioni per restare in una situazione infelice, si trattiene dall'andarsene.

Brofman ci suggerisce questioni irrisolte relative alla fiducia in un uomo (gamba destra) o in una donna (gamba sinistra), oppure un senso di insicurezza emotiva.


Questo il link ai suoi libri, per approfondire: https://www.fondation-brofman.org/bibliographie/?lang=it




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